Timmelsjoch

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E’ da un pò che volevo fare un salto in Austria, è da un po’ che volevo provare le borse laterali per il V-Strom, ma tra il lavoro e gli amici non motorizzati/non vogliosi di avventure, ho tentennato un po’ prima di decidere: ci vado da solo.

Partenza alle 7:30 da casa. La partenza in Romagna non è delle migliori: Argenta e Ferrara sono effettivamente “basse”, nebbione, nuvoloni, aria umida. Non molto incoraggiante come inizio. Sul Po, dentro al mio casco penso “finalmente fuori dalla romagna, sento già che in veneto è tutto piu’ bel..” polizia nascosta dietro ai supporti di ferro del ponte che stavo attraversando. Limite dei 30, facevo i 50/60. Vabbè. Speriamo bene. Che benvenuto di mmmerda.

Dopo Ferrara prendo la Transpolesana, tranquilla, gratuita. Mi fermo a prendere una PIZZETTA TONDA, 3,60 € per una pizzetta di plastica.

Mi siedo sul marciapiede a fianco della moto, apro gli stivaletti, mi accingo a mordere la PIZZETTA TONDA. All’inizio pensavo emettesse un fischio, tipo i cibi finti per far giocare i cani, ma con piacere scopro che è commestibile, e me la “godo” un euro alla volta. Ci sono tantissime famiglie, e arriva un pelino di solitudine.

A Verona fila megagalattica sulla “complanare”, facendo zig-zag con molta attenzione riesco a tenere un’andatura decente, provando un po’ di compassione per i poveri automobilisti. Autostrada della Serenissima, e via, fino a Bolzano Sud.

Qui la solitudine va a farsi benedire perchè so di essere vicino al Forst Braugarten. Con calma mi dirigo verso Lagundo, dove mi faccio fuori “Mix di würstel e salsicce alla griglia con patate fritte” e una birra media. Veramente fresca, tantè che ogni tanto si vede qualche omarino che porta un fusto dalla fabbrica al giardino, attraversando la strada.

Giretto a piedi su e giù, qualche foto, e via, si riparte verso la Val Passiria. Faccio qualche euro di benzina prima di iniziare la salita, per garantirmi l’arrivo a qualche paese austriaco. Al distributore incontro due tedeschi con un KTM che mi dicono qualcosa. Non so il tedesco, purtroppo. Mi indicano il distributore e fanno il segno della X, farfugliando “broken”. Dubito, è tutto a posto. Gli indico il cabinotto del self dove si mettono i soldi/il bancomat. Magari non sanno che esiste il Self Service. La moglie pastrocchia un’ora con i soldi poi mi guarda ridendo. Vabbè. Metto il mio bancomat, faccio benzina, e me ne vado, pensando che dovrei imparare il tedesco prima o poi. E che il bancomat è una gran bella invenzione. Spero che non mi abbiano preso per stronzo.

Non son riuscito a capire bene quando inizia effettivamente il Passo del Rombo (Timmelsjoch) perchè è tutta una salita (dai 300 metri di Merano ai 2500 del Passo del Rombo), di sicuro la parte finale è suggestiva, mi fermo spesso a fare foto.

In cima: fresco, tanti motociclisti, sculture strane, panorama mozzafiato.

Entro nel mini rifugio rompendo il rispettoso silenzio con gli stivali che battevano sul legno: sembravo uno sceriffo. Devo fare pipì, ma il bagno costa 30 centesimi, ed essendoci il pedaggio di 12 euro per attraversare il passo, decido che è veramente troppo e mi rifaccio usando un bosco austriaco come toilette.

Proseguo verso Solden e mi dirigo verso Kuthai, Sellrain per arrivare a Innsbruck tramite stradine secondarie (Sellraintal Landesstrasse). Stando dietro a bikers del luogo ho notato come siano rigorosi a rispettare i limiti dentro i centri abitati, ma, appena passato il cartello di fine paese, diventano dei pazzi scatenati. Ed è giusto così :D

Qualche mucca ogni tanto si metteva in mezzo alla strada guardandomi come se fossi io quello fuori posto, ma arrivava sempre un cagnolino che le spiegava che non doveva stare lì.


In teoria dovevo arrivare in hotel (a Fondo) alle 17, ma, tra le foto e le passeggiate, mi son ritrovato sul Brennero alle 18.30. Il GPS del mio Nokia E72 mi aveva già lasciato a piedi prima di Innsbruck e nella parte italiana del Brennero, forse per la conformazione della vallata. Quindi vado a caso, so che Fondo è “alla sinistra” di Bolzano e “sotto” Merano, quindi cerco di tornare a Merano, voltando nella direzione giusta all’altezza di Vipeteno. Pero’ ci sono due stradine, una ritorna a Merano dalla Val Passiria, l’altra va a Bolzano tramite il Passo Pennes.

Ovviamente ho preso quella del Passo Pennes, quindi dai 900 metri di Vipiteno sono arrivato ai 2200 del Pennes (altimetria, lol) per poi tornare giù fino a Bolzano. Al Pennes c’erano le nuvole che attraversavano la strada e un vento infernale, c’era solo un motore parcheggiato oltre il mio. Paesaggio: nuvole, sotto di me. Bellissimo.

Un po’ incazzato per aver fatto la strada lunga mi dirigo a Bolzano aprendoci un po’ in discesa, e passando da 400 mini-gallerie.

Finalmente, a Bolzano, il GPS riprende a funzionare, e mi segnala che mancano solo 30 km a Fondo. Esalto, ma sbagliandomi: un altro passo mi stava aspettando (e dopo 650 km la voglia era un po’ calata): il Passo della Mendola (1363 mt s.l.m.). Data la fame (erano le 20.45 circa) l’ho fatto a velocità un po’ sostenuta, non sono mai sceso sotto i 60/70 neanche in curva, e con le gomme che hanno 5 anni è veramente divertente.

Sento il mio collega, mi dice che a Fondo dopo le 20.30 è tutto chiuso. In effetti facendomi il Mendola, a Ruffrè era veramente TUTTO CHIUSO.  Non ho mai visto un paese così spento. Fortuna che ho trovato un carinissimo 2 stelle con pizzeria, Hotel Roen.

“Prego prego prego, si accomodi!”
“Vorrei una pizza Delicata”
“Non c’è la mozzarella nella Delicata, gliela mettiamo lo stesso?”
“Sì grazie”

… Sì, ce l’hanno messa lo stesso, ma non in fase di preparazione, hanno aggiunto DOPO dei pezzettini neanche del tutto fusi. Vabbè. Buona comunque.

Prima che riuscissi a mangiare la prima fetta la signora mi chiede se volevo l’olio piccante, gentilissima.
“No, grazie.”
Arriva un altro cameriere con l’olio piccante, la signora gli fa un gesto CATTIVISSIMO di NO, NON PORTARGLIELO, NON LO VUOLE, prima che raggiungesse il mio tavolo. La scenetta m’ha fatto tanta tenerezza, evidentemente hanno pochi clienti e volevano trattarmi bene (e ci sono riusciti).

Mi sento di consigliarlo per il paesaggio e per la gentilezza. Sono  dotati anche di parcheggio per le moto.

Dopo cena arrivo, finalmente, a Fondo, ho trovato l’hotel e il mio collega + morosa, e siamo usciti a farci quattro passi in paese. Tutto spento, solo la “balera” con i vecchietti che ballavano il liscio. Stupendo.


Doccia, stivali fuori dalla finestra, e buonanotte. Al risveglio, appena uscito dalla stanza, tutti, ma dico TUTTI, i clienti, le donne delle pulizie, il grande capo, TUTTI, ti dicono Buongiorno.  E’ stato bellissimo, in effetti l’hotel si chiama Bel Soggiorno non per niente. Ha il parcheggio per le moto, piscina con idromassaggio, balconi stupendi pieni di fiori.  Colazione+Una notte 36 euro. Decente.

Ritorno in compagnia, con calma. Pranzo in un bellissimo ristorante bavarese/birreria: Cornale. Bell’atmosfera anche se si sente la differenza rispetto al vero Nord.

Ed ecco il giro completo:

Visualizzazione ingrandita della mappa

NOTA: Google maps non vuole passare automaticamente per il Passo del Rombo, quindi incasina un po’ l’itinerario.Visualizzando la mappa ingrandita si possono comunque vedere i paesi principali.

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